Skip to content

Il tipo di trattamento manuale più utilizzato per trattare questi punti dolorosi é senza dubbio la compressione ischemica, ma questa tecnica può risultare davvero dolorosa per il paziente ed inoltre può, nel corso degli anni, indurre sintomi da sovraccarico all’arto superiore ed al collo dei fisioterapisti che la praticano.
Recenti studi scientifici, come pure una tesi di laurea del 2022 del collega fisioterapista dott. Damiano Lunardon, hanno confrontato i risultati ottenuti con l’utilizzo delle compressioni all’utilizzo del dry cupping tramite l’uso di coppette all’interno del quale, tramite un’apposita pompa si ricrea il vuoto. L’uso delle coppette fa parte della millenaria tradizione della medicina tradizionale cinese, ed anche il loro utilizzo a secco ed in versione “moderna” sembra dare risultati promettenti cosicché sempre più spesso si vedono nei media e nei social immagini di atleti con gli evidenti ed inconfondibili segni dell’utilizzo delle coppette.
Le coppette possono essere applicate in più punti contemporaneamente e possono essere lasciate in sito per un tempo variabile tra qualche secondo a 20 minuti.
Un’altra tecnica molto diffusa per il trattamento dei punti triggers é il dry needling che consiste nell’infissione e nella mobilizzazione di speciali aghi applicati nei punti triggers da trattare.
Tale tecnica é ampiamente praticata in tutto il mondo anche se le evidenze a suo supporto sono ancora un po’ incerte, inoltre in Italia tale pratica non è ancora concessa ai fisioterapisti.

Chiedi un appuntamento o informazioni

Chiamami al telefono:

utilizzando anche i messaggi su WhatsApp

Chiamami al telefono:

utilizzando anche i messaggi su WhatsApp

Chiedi un appuntamento o informazioni